I miei racconti sulle riviste italiane

Ecco una raccolta di storie di finzione che ho scritto per diverse riviste italiane.

Parlano di integrazione, relazioni umane, sogni, ambizioni, divergenze. 

Insomma, parlando di vita in cui rispecchiarsi e riconoscersi.

Progetto senza titolo

Cosmesi

Le regole per vivere in una realtà di provincia a cui non si appartiene sono semplici: fidanzarsi con qualcuno del luogo per integrarsi, fare comunella tra forestieri. Stefania aveva capito che l’unica opzione per lei praticabile era andarsene prima possibile. 

Copertina di Roberta Delitala
Pubblicato su Malgrado le Mosche

Sottoterra

La guardo dal finestrino, gesticolare, scuotersi. C’è sempre tanta luce qui, una luce più grande, tutto il cielo in campagna è più grande che fa male agli occhi.

Pubblicato su Narrandom

Sottoterra racconto
Di boschi e di fiumi

Di boschi e di fiumi

Di boschi e di fiumi, puliti, verdi. Di giostre colorate, di luci. Lai la lai lo lai. La carovana si muove come gregge di montagna. La libertà è bella, vai dove vuoi.

Pubblicato su Fuoripunto

Legno dei Balcani

Suonare è tutto quello che so fare. Posso suonare per te. Una ninna nanna, per farti dormire riposare. Una filastroka che mi cantava mia nonna. No, fila-stro-kka, le doppie in italiano mi fanno penare. È una canzone allegra, le note guizzano, l’archetto sulle corde struscia e balza. 

Pubblicato sul n. 13 di Risme

Legno dei Balcani Risme
Dandoti il braccio racconto

Dandoti il braccio

Era una quiete morbida in cui riposare, affidarsi a “Dio che è Padre e artefice di tutte le cose”. Era avvolto in una crema di suono, dolce come il conforto di mani familiari che abbracciano, nutrono, al fresco di quelle mura vecchie otto secoli.

Pubblicato su Ilibrideglialtri

Sessantasei

Suonare è tutto quello che so fare. Posso suonare per te. Una ninna nanna, per farti dormire riposare. Una filastroka che mi cantava mia nonna. No, fila-stro-kka, le doppie in italiano mi fanno penare. È una canzone allegra, le note guizzano, l’archetto sulle corde struscia e balza. 

Pubblicato su Revista Blam

La locomotiva

Era una quiete morbida in cui riposare, affidarsi a “Dio che è Padre e artefice di tutte le cose”. Era avvolto in una crema di suono, dolce come il conforto di mani familiari che abbracciano, nutrono, al fresco di quelle mura vecchie otto secoli.

Pubblicato sulla Quarta Corda